domenica 24 giugno 2012
Assemblea pubblica No Inceneritori - Gerre de Caprioli
SINTESI
Perché la costituzione del “Comitato No Inceneritori”?
Per denunciare scelte, progetti ed opere pubbliche mai presentate né condivise con la cittadinanza, cosiddette di pubblica utilità.
E’ pubblica utilità continuare a incenerire rifiuti in un’area e una Provincia che si colloca al primo posto per le neoplasie allo stomaco, che insieme a Brescia sono i capoluoghi lombardi più inquinati (Trenoverde 2012 – Ministero Ambiente), che condivide con Parma il primato nazionale di sforamenti del limite di polveri sottili (nei primi 100 giorni del 2012 più di 70 sforamenti quando il limite è di 35 giorni all’anno) disattendendo il principio di precauzione sancito dall’art.15 di Rio 20 nel 1992?
E’ pubblica utilità insistere nella scelta di incenerire i rifiuti contravvenendo alla normativa europea che impone una precisa gerarchia di riduzione e riciclaggio dei rifiuti e far pagare ai cittadini le sanzioni del mancato rispetto?
E’ pubblica utilità pagare il 40% in più di tassa rifiuti perché la raccolta differenziata rimane al di sotto del 50%, per i 9 Comuni compresa Cremona che si servono da AEM, perché si deve alimentare l’inceneritore?
E’ pubblica utilità bruciare il legno della raccolta differenziata anziché riciclarlo visto che la Lombardia insieme all’Emilia Romagna sono le due maggiori Regioni che importano legno per le industrie di pannelli truciolari?
E’ pubblica utilità che il legno che servirà come combustibile per la centrale a biomasse in costruzione a Gerre arriverà per il 75% da Crema, Lodi, Rovato (Brescia e Bergamo), Pavia e sarà anche legno vergine?
E’ pubblica utilità che la nuova centrale biomasse sia funzionale all’inceneritore e non sia stata aggiornata l’AIA? E’ pubblica utilità che la centrale a biomasse (terzo inceneritore) ricada nella perimetrazione del PLIS del Po e del Morbasco e nell’ambito territoriale agricolo?
E’ pubblica utilità che vengano aggiunte emissioni in atmosfera nella Pianura Padana nota come “camera a gas” essendo una delle cinque aree più inquinate d’Europa per morfologia, concentrazione di industrie, agricoltura e allevamenti intensivi, uso elevato di fertilizzanti e pesticidi?
E’ pubblica utilità che la centrale si farà solo perché entro il 31.12.2012 potrà beneficiare degli incentivi pubblici che i cittadini stanno già pagando con la bolletta?
E’ pubblica utilità che tutte le Istituzioni all’unisono parlano di agroalimentare in una Provincia con la mal’aria e con perdita progressiva di suolo fertile?
E’ pubblica utilità non considerare i rifiuti= risorse che assicurerebbero rispetto dell’ambiente, della salute, creerebbero occupazione, libererebbero risorse per cittadini e imprese (quest’ultime abbatterebbero il costo delle materie prime del 60-70%) come già altre province virtuose stanno operando?
E’ pubblica utilità che ad oggi non ci sia una legge che imponga un limite di impatto ambientale cumulativo di emissioni?
E’ pubblica utilità sottrarre terreno fertile di categoria A quando la terra ci serve per vivere considerando che 3 abitanti su 4 viviamo in nazioni debitrici ecologiche (WWF)?
E’ pubblica utilità sottrarre terreni alla coltura di vegetali (nella nostra provincia già un terzo dei terreni) per l’alimentazione umana e animale mentre la richiesta di cibo a livello mondiale aumenta del 4% (causa della Primavera Araba)?
E’ pubblica utilità non annullare il bilancio di CO2 e produrre ossidi di azoto, ossidi di carbonio, benzene, idrocarburi policiclici aromatici, diossine, polveri sottili e molte altre sostanze non ancora considerate dalla normativa, dannose per la salute (Direttiva 96/62/CE sulla Gestione e qualità dell’aria ambiente dei Paesi dell’Unione: “mantenere la qualità dell’aria laddove è buona e migliorarla negli altri casi”)?
E’ pubblica utilità aver disatteso il Piano Provinciale dei Rifiuti che imponeva il raggiungimento di una raccolta differenziata pari al 60% al 31.12.2011 e del 65% al 31.12.2012?
E’ pubblica utilità aver aumentato nel 2010 la produzione pro capite dei rifiuti del 1.1% rispetto al 2009 quando l’UE impone la riduzione (la produzione della provincia di Cremona in un anno è pari al volume di 2000 appartamenti!)?
E’ pubblica utilità non produrre e utilizzare le materie prime seconde quale strumento di integrazione tra obiettivi di politica ambientale e di poltica economica stante il grave contesto economico della provincia di Cremona con tassi di disoccupazione superiore alla media regionale?
E’ pubblica utilità il 50 di turismo nei rifiuti oltre provincia e sostenere costi pari a 41,9 milioni di euro annui quando province virtuose in altre regioni spendono la metà?
E’ pubblica utilità che gli incentivi di 0,28 E/kwh a impianti agricoli fino a 999 KW realizzati, anche se non in funzione, entro il 31.12.2012 generando appetito speculativo di lobby industriali tedesche, del mondo agricolo e di interessi finanziari creano un grave problema di liquidità sociale alle piccole imprese?
E’ pubblica utilità che 100 comuni su 115 nella nostra Provincia non garantiscono l’informazione sulla qualità dell’aria ai loro cittadini, fenomeno che riguarda la loro salute (Direttiva 1999/30/CE art.8)?
Per far incontrare ed unire cittadini che hanno voglia di “metterci su la testa”: per informarsi, conoscere, approfondire, esprimersi, proporre.
Per pretendere e promuovere “un’etica ecologica”: non possiamo assistere ad Amministrazioni che decidono e intraprendono opere pubbliche, e di pubblica utilità, senza preventivamente motivarle ai cittadini così che si formano ogni volta comitati contro. Agli Amministratori compete la responsabilità di motivare le scelte.
In quale contesto viviamo?
Nel mondo paesi come l’India e il Sud Corea hanno fatto scelte fortemente verdi nei loro pacchetti anti-crisi rispettivamente il 69% e il 34%. La domanda attuale di materie prime seconde, quelle ottenute dal riciclo dei rifiuti, è strutturalmente in crescita per le industrie manifatturiere, ma sarà soddisfatta sempre meno dall’Europa e sempre di più domesticamente dai paesi emergenti. Infatti Cina, India e Brasile avranno una crescita trainata dalla domanda interna, quindi la produzione resterà all’interno e il relativo rifiuto. Inoltre questi paesi hanno sistemi di gestione rifiuti che iniziano a strutturarsi (obiettivo al 2015 : 70% di recupero. In Italia nel 2008 era richiesto il 60%: la nostra Provincia di Cremona recupera la metà della sua raccolta differenziata che si è attestata nel 2010 al 59,6%, quindi ben lontano dall’obiettivo posto dalla legge!).
L’OCSE ha richiamato l’Europa a puntare su green economy ed efficienza energetica (valgono 5 milioni di posti di lavoro) indicando tre strumenti: supportare il ricollocamento alle imprese verdi, incentivare l’eco-innovazione e le tecnologie verdi, fare riforme fiscali perché il costo delle politiche ambientali non diventino barriera alle assunzioni. In Italia il gettito delle tasse ambientali è passato dai 49 ai 42 miliardi di euro dal 1999 al 2009, ma solo l’1,1% va a tutela dell’ambiente!
Il sistema del riciclo è una vera e propria filiera industriale: l’Italia è al 2’ posto in Europa dopo la Germania. Eppure in provincia di Cremona crediamo che esistano solo gli inceneritori ……
Il riciclo è una delle componenti più dinamiche della green economy e contribuisce ad affrontare alcune sfide: riduce i carichi ambientali (emissioni e risparmio di materie vergini e acqua), crea occupazione, rafforza le risorse base per l’economia. L’analisi di alcuni indicatori aiuta a sfatare i pregiudizi sul riciclaggio: il valore aggiunto per occupato è allineato alla media del settore manifatturiero, il costo medio del lavoro è inferiore alla media del manifatturiero, il settore presenta un alto tasso di investimento.
Ecco allora che il raffronto fra riciclaggio e incenerimento produce: un rapporto di 20 a 1 come fonte occupazionale, un notevole risparmio energetico (rifiuti=risorse), una consistente riduzione dei costi della tassa rifiuti. Gli impianti di riciclaggio possono essere collocati in aree dismesse e sono a scalare, ritornano l’investimento in due/tre anni, non usufruiscono di incentivi pubblici per false rinnovabili, fanno decadere le procedure d’infrazione dell’UE.
Alcune informazioni sulla “Centrale cogenerativa da 1 MGW a biomassa legnosa da raccolta differenziata” in costruzione.
Iter autorizzativo concluso nel 2010. I cittadini non sono stati minimamente informati, ma hanno iniziato a mobilitarsi in seguito all’inizio dei lavori di ruspe e trivelle di pochi mesi fa.
Nel Rapporto ambientale del 04/08/2010 si legge:
In premessa “il progetto architettonico dell’impianto è stato studiato per valorizzare l’integrazione dell’edificio nell’ambiente circostante, garantendo un’architettura di elevato pregio che richiamasse, anche nei materiali, il tema della biomassa e del teleriscaldamento”.
In merito alle componenti ambientali, per quanto la potenzialità dell’impianto risulti poco significativa, i criteri di progettazione della centrale sono stati improntati per garantire la massima efficienza energetica (il rendimento complessivo dell’impianto è superiore all’80% e soddisfa ampiamente i parametri di efficienza IRE e LT imposti dalla normativa) e il più rigoroso rispetto dell’ambiente. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, l’impianto è equipaggiato con le migliori tecnologie per l’abbattimento delle emissioni gassose ed è stato progettato al coperto per limitare al massimo l’impatto acustico e visivo.
L’impianto ricade all’interno del perimetro del Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Po e del Morbasco normato all’art 15 delle NTA: sarà quindi necessario richiedere il parere dell’Ente gestore del Parco, vincolante ai fini dell’ottenimento dell’autorizzazione alla realizzazione dell’intervento.
L’area di intervento ricade nell’ambito della Classe di fattibilità geologica 3a, che prevede consistenti limitazioni alla trasformazione dei suoli.
Le Norme Tecniche prevedono che per interventi di nuova costruzione ricadenti in classe 3a venga redatta un’indagine geologica, idrogeologica, geotecnica e sismica al fine di definire le condizioni di suolo e sottosuolo con particolare riguardo alla caratterizzazione dei terreni di fondazione e alla sicurezza idraulica e idrogeologica del sito.
L’area dell’impianto, con la sola eccezione del bosco esistente, ricade nell’ambito territoriale “Agricolo”.
Dall’edificio A si accede al piano superiore dell’edificio B attraverso una sala espositiva vetrata sospesa (E) che prosegue il percorso espositivo anche all’interno dell’impianto vero e proprio attraverso un ballatoio all’interno della zona forno.
L’edificio C è l’edificio volumetricamente più imponente, e ospita l’impianto di combustione.
L’edificio D invece ospita la zona triturazione del materiale ligneo, che viene stoccato in un deposito all’aperto.
Analisi componenti ambientali:
• Tutela dell’aria: Il camino di scarico fumi, alto circa 24 metri, garantisce che il fumo sia rapidamente disperso in atmosfera.
• Impatto emissivo del nuovo impianto: sono abbondantemente sotto i valori limiti. Il nuovo impianto sarà dotato di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni al camino della caldaia a biomassa.
• Inquinamento acustico: compatibile e rispetta i lavori limite
• All’interno del perimetro dell’impianto possono essere identificate due potenziali sorgenti significative di campi elettromagnetici: il trasformatore e la linea di trasmissione in media tensione.
Prossima iniziativa a Luglio.
Grazie a quanti hanno partecipato.
martedì 28 giugno 2011
Vitalizi agli ex deputati il Pd vuole cancellarli
giovedì 1 aprile 2010
CORTEO CONTRO LA DISCARICA DI AMIANTO DI CAPPELLA CANTONE (CR)
mercoledì 24 marzo 2010
Primavera Antirazzista - Cremona
Appello del Movimento Primo Marzo
Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi è un collettivo nonviolento che riunisce persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico. Siamo immigrati, seconde generazioni e italiani, accomunati dal rifiuto del razzismo, dell'intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente italiano.
Siamo consapevoli dell'importanza dell'immigrazione (non solo dal punto di vista economico) e indignati per le campagne denigratorie e xenofobe che, in questi ultimi anni, hanno portato all'approvazione di leggi e ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della nostra Costituzione. Condanniamo e rifiutiamo gli stereotipi e i linguaggi discriminatori, il razzismo di ogni tipo e, in particolare, quello istituzionale, l'utilizzo stumentale del richiamo alle radici culturali e della religione per giustificare politiche, locali e nazionali, di rifiuto ed esclusione.
Ricordiamo che il diritto a emigrare è riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e che la storia umana è sempre stata storia di migrazioni: senza di esse nessun processo di civilizzazione e costruzione delle culture avrebbe avuto luogo. La violazione di questo e di altri diritti fondamentali danneggia e offende la società nel suo complesso e non solo le singole persone colpite.
Vedere negli immigrati una massa informe di parassiti o un bacino inesauribile di forza lavoro a buon mercato rappresentano, a nostro avviso, impostazioni immorali, irrazionali e controproducenti. La parte preponderante degli immigrati presenti sul territorio italiano lavorano duramente e svolgono funzioni essenziali per la tenuta di una società complessa e articolata come la nostra. Sono parte integrante dell'Italia di oggi. La contrapposizione tra «noi» e «loro» , «autoctoni» e «stranieri» è destinata a cadere, lasciando il posto alla consapevolezza che oggi siamo «insieme», vecchi e nuovi cittadini impegnati a mandare avanti il Paese e a costruirne il futuro. Vogliamo che finisca, qui e ora, la politica dei due pesi e delle due misure, nelle leggi e nell'agire delle persone.
Il nostro primo obiettivo è organizzare per il 1° marzo 2010 una grande manifestazione nonviolenta dal respiro europeo. Vogliamo stimolare una riflessione seria su cosa davvero accadrebbe se i milioni di immigrati che vivono e lavorano in Europa decidessero di incrociare le braccia o andare via. Faremo sentire la nostra voce in modi diversi, in base alla praticabilità e all’efficacia. Non ci precludiamo nessuno strumento, ma agiremo sempre nel rispetto della legalità e della nonviolenza.
Appello per una Primavera Antirazzista
Le organizzazioni della società civile lanciano una Campagna Unitaria denominata “Primavera Antirazzista”, aperta a tutte le realtà che, nel rispetto della propria autonomia, sono intenzionate a dar vita ad iniziative, momenti di lotta, sensibilizzazione e dialogo interculturale nel Paese.
Il primo marzo si propone innanzitutto una giornata di astensione dai consumi, valorizzando però iniziative variegate, incontri, manifestazioni, concerti, assemblee nelle scuole, giornali parlati, che raccolgano l’importanza di lanciare un segnale forte al Paese sul tema dell’immigrazione e le condizioni dei migranti e delle minoranze.
Il 21 marzo “giornata Internazionale contro il razzismo” promossa dall’ONU sarà soprattutto una “giornate con gli immigrati e le immigrate” e come il 1°marzo dovranno fiorire mille iniziative nelle comunità locali, nella società e nel territorio, nei luoghi di aggregazione e di vita, nel mondo dello sport.
Tra il 1° ed il 21 marzo si collocheranno iniziative diffuse, utili a valorizzare il ruolo e la presenza migrante in Italia e la necessità di contrastare ogni forma di razzismo, il bisogno di estendere lo spazio dei diritti e di contrastare quello dello sfruttamento e delle mafie, come ci ricordano i tragici fatti di Rosarno.
Si tratterà di iniziative che interesseranno il mondo del lavoro, della scuola e i luoghi di socialità, che saranno promosse autonomamente dai singoli soggetti aderenti e di volta in volta concordate. La “Primavera antirazzista” vuole essere una campagna permanente.
A tutti coloro che si ritroveranno in questa campagna, immigrati e italiani, si propone d’indossare un nastro giallo, come simbolo di riconoscimento ed assunzione di responsabilità, della dignità e dell’uguaglianza delle persone. Nelle iniziative della campagna si valorizzeranno i valori ed i principi della nostra Costituzione. Difendere e promuovere i diritti dei migranti significa difendere e promuovere i diritti di tutti e di tutte.
sabato 5 settembre 2009
mercoledì 26 agosto 2009
Lentamente muore (P. Neruda)
giovedì 13 agosto 2009
LA SITUAZIONE RIFIUTI IN SICILIA
Dire non basta, poiché le parole che non si traducono in azione " sono portatrici di pestilenza"
William Blake