martedì 30 ottobre 2007

Petrolchimico Priolo, stop al degrado

ROMA - Firmati oggi, dal ministro dell' Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, i due decreti che sbloccano le opere di bonifica, lungamente attese, per l'area del Polo petrolchimico di Priolo, in Sicilia. Si tratta di lavori che interessano circa 300 ettari di territorio fortemente degradato. Le opere saranno realizzate in situ e con tecniche assolutamente innovative, rispettose della sicurezza dei lavoratori e in grado di garantire la tutela del territorio, anche grazie ad analisi di rischio e monitoraggi periodici. La bonifica consentirà di abbattere le forti contaminazioni riscontrate nel sottosuolo attraverso metodologie a basso impatto ambientale e con costi certamente minori rispetto ad altre metodologie. "L'accordo raggiunto per l'avvio di questa bonifica - ha affermato il ministro Pecoraro Scanio - non solo mette fine alle polemiche dei mesi scorsi ma è anche la tangibile conferma del nostro impegno per il ripristino di aree fortemente degradate. Il ministero dell'Ambiente ha scelto di investire sulle bonifiche perchè consentono di restituire alla collettività - ha detto ancora il ministro - territori con ecosistemi compromessi e che spesso causano forti preoccupazioni anche per la salute dei lavoratori e dei cittadini. Il rilancio di un piano nazionale per le bonifiche è un impegno che ho assunto e che concretamente stiamo realizzando. I due decreti per Priolo vanno esattamente in questa direzione". Il progetto approvato ha però un valore aggiunto fondamentale. "I lavori previsti - ha aggiunto Pecoraro - non solo consentiranno interventi a tutela dell'ambiente e della salute di chi lavora e vive nell'area, ma garantiranno anche il contemporaneo prosieguo delle attività produttive esistenti e l'avvio di nuove realtà economiche e produttive attese sul territorio con evidenti benefici per la collettività". Fonte: La Sicilia.it 30/10/2007

lunedì 29 ottobre 2007

LA PATRIA DEI FURBI
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - lunedì 29 ottobre 2007

mercoledì 10 ottobre 2007

Palazzo Chigi, riunione sul petrolchimico Priolo

ROMA - Si è svolto oggi presso la presidenza del Consiglio, dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali (Diset), un incontro finalizzato alla verifica degli aspetti amministrativi-autorizzativi necessari a dare attuazione all'Accordo di Programma per la qualificazione e reindustrializzazione del Polo petrolchimico di Priolo. È quanto si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. Come deciso nell'ultimo incontro tenutosi a Palazzo Chigi il 19 luglio scorso - presieduto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta e al quale ha partecipato il Ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani - la questione attiene alle autorizzazioni amministrative per realizzare le bonifiche necessarie affinchè le aree siano disponibili e utilizzabili per nuovi insediamenti industriali. All'incontro di oggi hanno partecipato rappresentanti della presidenza del Consiglio e dei ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico; della Regione Sicilia, della Provincia di Siracusa, dei Comuni di Siracusa, Melilli, Augusta e Priolo; e dell'Associazione industriali. Per le aziende sono intervenuti rappresentanti della Syndial, dell'Eni, della Erg, della Polimeri Europa e della Sasol Italy. Nel corso della riunione sono state evidenziate le difficoltà incontrate per procedere speditamente alle bonifiche delle aree e alla messa a disposizione delle stesse per nuovi insediamenti a partire dalle aree prioritarie su cui ci sono richieste di aziende industriali. Vi sono stati approfondimenti e chiarimenti tra Amministrazioni e aziende.

Per accelerare i tempi, il ministero dell'Ambiente ha avanzato la proposta, integrata e accettata dai partecipanti, di definire un accordo complessivo sulla bonifica dell'area operando con tutti i soggetti interessati - e principalmente con Syndial ed Erg - per giungere entro un mese a un progetto di bonifica condiviso tra amministrazioni e aziende, da approvare.
Questo permetterà, come sperimentato in altri siti, di avviare concretamente sia le azioni di bonifica del suolo, sia l'utilizzo delle aree prioritarie (SG14 e D2) per far partire i nuovi insediamenti industriali, come sollecitato anche dal Ministero dello Sviluppo Economico. Un nuovo incontro per la verifica finale dell'accordo per le bonifiche si terrà entro la fine di ottobre, presso la presidenza del Consiglio. Soddisfatti gli amministratori a Siracusa. "Siamo soddisfatti per l'esito della riunione sull'Accordo di programma per la chimica tenuta stamattina a Roma alla Presidenza del consiglio dei ministri". Dicono il sindaco di Siracusa, Giambattista Bufardeci, e l'assessore alla Protezione civile, Vincenzo Vinciullo. "Abbiamo sgomberato il campo dagli equivoci - commenta l'assessore Vinciullo - e abbiamo chiarito che i ritardi sono stati dovuti al sistema delle imprese perchè le autorizzazioni per le bonifiche sono pronte da 18 mesi. Siamo usciti dalla fase della inoperosità per entrare, finalmente, in quella della progettazione. Adesso la palla passa alle aziende che devono presentare i piani di bonifica al ministero dell'Ambiente per l'approvazione, un percorso che si concluderà con la riunione del 29 ottobre. Poi passeremo alla fase operativa".

Fonte : La Sicilia.it 27/09/2007

venerdì 5 ottobre 2007

AMBIENTE, CON STANDARD USA NECESSARI 5 PIANETI

LONDRA - Lo "sviluppo sostenibile" può essere stato al centro dei discorsi di molti politici in questi ultimi tempi ma, secondo un recente studio, il paese dove lo si può vedere realizzato è uno solo: Cuba. Una ricerca del Global Footprint Network, ripresa dal settimanale britannico New Scientist, ha infatti messo a confronto le condizioni di vita (in termini di Pil individuale, istruzione, sanità, aspettativa di vita, ecc.) di 93 paesi con la loro "impronta ecologica", un indice che misura l'impatto ambientale dello stile di vita di una determinata nazione. Lo studio, che sarà pubblicato sulla rivista Ecological Economics, fa parte della ricerca più vasta su 150 Paesi che viene presentata nel giorno del debito ecologico mondiale, domani. I risultati sono stati, in larga misura, quelli attesi: i paesi occidentali hanno standard di vita molto elevati ma consumano troppe risorse. Gli scienziati autori della ricerca hanno addirittura calcolato che servirebbero cinque pianeti come la terra se tutta la popolazione mondiale vivesse secondo gli standard statunitensi. All'altro capo della scala, i Paesi dell'Africa, dell'America Latina e di buona parte dell'Asia consumano le risorse della Terra in proporzione sostenibile - tanto che il nostro pianeta basterebbe tranquillamente a farci vivere tutti come un cittadino, ad esempio, della Malaysia - ma gli standard di vita sono troppo bassi. L'unica nazione dove lo sviluppo sembra andare d'accordo con la sostenibilità è, sorprendentemente, il paese guidato da Fidel Castro. "I cubani - spiega Mathis Wackernagel, coordinatore dello studio - hanno alti livelli di istruzione e di aspettativa di vita, e sono stati costretti dall'embargo petrolifero ad avere una piccola 'impronta ecologica' ". "Nessuno ha il coraggio di dire cosa sia veramente la 'sostenibilita' - aggiunge lo scienziato - ma noi crediamo di averne fornita una misurazione solida". Fonte: www.ansa.it
Dire non basta, poiché le parole che non si traducono in azione " sono portatrici di pestilenza"
William Blake