mercoledì 12 dicembre 2007

Guar Gum alla DIOSSINA

Ecco quanto trovato, in merito all'additivo guar gum contaminato da diossina, sul sito del Ministero della Salute.

"Una problematica emersa a fine luglio è quella relativa alla contaminazione del guar gum prodotto da una ditta Indiana. Essendo il guar gum utilizzato come additivo per prodotti alimentari, vi è stato un coinvolgimento di molti alimenti. Dopo la prima notifica di allerta, si è provveduto ad informare tutti gli Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera,per intensificare i controlli all’importazione per la ricerca di diossina e pentaclorofenolo sul guar gum (semi, farina e altri prodotti che lo contengono) proveniente dall’India. Successivamente sono stati informati gli Assessorati alla sanità delle Regioni e Province Autonome ed invitati a predisporre un’attività di controllo o monitoraggio. Inoltre sono state informate le principali Associazioni di categoria ed invitate a dare massima diffusione della notifica di allerta, a scopo precauzionale, a tutti i loro Associati. Le indagini relative alla tracciabilità dei prodotti ottenuti dal guar gum è tuttora in corso e, solo recentemente, hanno evidenziato che una parte di alcuni prodotti finiti, sono stati esitati al consumatore. La Commissione Europea, per fronteggiare la problematica del guar gum contaminato, ha inviato agli Stati membri una apposita nota operativa sui provvedimenti da adottarsi (2007/499 add.7) . Tali modalità operative prevedono che i semilavorati o prodotti intermedi derivati dall'utilizzo di guar gum contaminato, che siano stati già utilizzati come ingredienti di alimenti, andranno sottoposti a campionamento ufficiale. Queste indicazioni sono state inoltrate a tutti gli organi competenti per il controllo ufficiale, specificando che in caso di esito sfavorevole, o di non disponibilità del prodotto per il campionamento, andrà attivato il ritiro da parte degli operatori del settore alimentare, attraverso tutta la catena commerciale. Nel caso che il prodotto sia stato commercializzato presso il consumatore, l’operatore del settore dovrà attivare il richiamo prevedendo, come previsto dalla normativa vigente comunitaria e nazionale, comunicati di informazione anche attraverso i media. Le autorità sanitarie territorialmente competenti dovranno verificare l’avvenuta applicazione di quanto sopra esposto."

Quello pubblicato è solo un estratto del documento relativo all'additivo in questione, per leggere l'informativa completa cliccare qui.

Fonte: Ministero della Salute

Diossina nei cibi: cronaca di un lungo allarme

4 ottobre 2007. Diossina nel cibo: dagli yogurt ai gelati, dalla maionese ai surgelati, dagli integratori dietetici ai prodotti senza glutine. L’agente cancerogeno è finito nei nostri piatti per un periodo lunghissimo: da quanto ha ricostruito Il Salvagente, circola per l’Europa da almeno due anni. Sono potenzialmente a rischio i prodotti che contengono l’additivo addensante guar gum (indicato anche come farina di guar, o con la sigla E412) importato dall’India, e in particolare dall’industria chimica India Glycols. L’allarme Il 25 luglio scorso, la Commissione europea ha scoperto la diossina in 117 lotti di guar gum, importati in Europa dall’azienda svizzera Unipektin. A oggi, ispettori della Commissione sono in missione India, per comprendere a fondo la natura e le dimensioni della crisi. Nel frattempo, però, si accavallano notizie sempre più allarmanti. Che smentiscono, e superano, il primo allerta europeo. Il Salvagente ha scoperto che il guar gum con la diossina non è limitato a 117 partite. Non è stato importato solo in Svizzera. E circola anche per l’Italia. Lo confermano i dati di Unipektin: l’importatore elvetico, che si è trovato nell’occhio del ciclone, ha condotto analisi su campioni delle importazioni degli ultimi due anni. Con risultati sconcertanti. Il direttore di Unipektin, Bruno Jud – intervistato dal Salvagente – rivela che tutte le analisi hanno mostrato la presenza di diossina, anche in quantità superiori a quelle scoperte dalla Commissione europea. Anche in Italia Il guar gum incriminato è arrivato anche in Italia: lo rivela il dirigente di un grande laboratorio di analisi, e lo conferma il ministero della Salute. Un carico contaminato, inoltre, è approdato a giugno nel porto di Genova. E’ già stato distribuito alle aziende alimentari, tranne una parte, sottoposta ad analisi. Nei giorni scorsi, il ministero ha divulgato i risultati, che evidenziano tracce di sostanze contaminanti. Non è stato reso noto, però, quanti e quali prodotti contengono l’additivo alla diossina. In ogni caso, dal ministero assicurano che le Regioni che “stanno procedendo al rintraccio sul territorio nazionale di tale partita”. I consumatori, come al solito, vengono lasciati all’oscuro. Ritiri in mezza Europa Nel resto d’Europa, invece, il meccanismo di salvaguardia è scattato subito, e l’opinione pubblica ha percepito immediatamente l’emergenza. Fin dai primi giorni di agosto, le principali multinazionali si sono attivate per rintracciare l’additivo a rischio, ritirando i prodotti dai supermercati. Dalla Spagna all’Ungheria, dalla Svizzera alla Finlandia, la sirena d’allarme ha suonato con forza, anche sui giornali. Il ministero della Salute ungherese, ad esempio, per precauzione ha ordinato il sequestro di una quarantina di marchi, coinvolgendo alcuni nomi celebri: Danone, Coca Cola, Ceres… In Romania, una filiale del gruppo Danone ha interrotto la produzione di yogurt alla frutta (che in seguito, però, è stato giudicato esente da rischi). In Finlandia, il maggiore produttore di dolciumi, Valio, ha ritirato dal mercato 30mila cartoni di crema da cucina, avviando analisi accurate, e scoprendo la diossina nei prodotti confezionati già a partire da aprile. Notizie col contagocce In Italia, invece, le informazioni arrivano col contagocce: tutto succede al riparo dai riflettori. Il ministero ha diramato due circolari: la prima, diffusa il 14 agosto e destinata a Fedechimica e Federalimentare, era un generico invito a effettuare controlli. La seconda, datata 30 agosto e rivolta anche ai farmacisti, agli erboristi, e in genere ai commercianti e agli artigiani, ribadisce e sottolinea l’allarme, ha un tono più perentorio, e introduce un nuovo elemento di inquietudine: alcuni prodotti – cibi dietetici e integratori alimentari - sono più a rischio di altri. Infatti, negli yogurt e nei gelati, la percentuale di guar è relativamente bassa. Il pericolo per la salute, quindi, è legato soprattutto all’assunzione per un tempo prolungato, attraverso un’ampia varietà di prodotti. Ma in commercio, fra gli scaffali dedicati al “benessere”, si trovano pasticche, bevande, integratori dietetici, che sono addirittura a base di guar. Il carico di diossina potrebbe essere impressionante. Fonte: Il Salvagente

sabato 8 dicembre 2007

L'ITALIA TRA I PAESI CHE INQUINANO DI PIU' AL MONDO

ROMA - La conferenza sul clima di Bali entra nel vivo solo ora e già è arrivata una bacchettata per l'Italia. A mettere all'indice il nostro paese sul fronte delle emissioni è stata la Ong tedesca Germanwatch: dal suo rapporto 2008 l'Italia è tra le nazioni che emettono la maggiore quantità di gas serra nell'atmosfera e, allo stesso tempo, sono dotate di politiche climatiche "insufficienti e inadeguate". L'indice elaborato dagli ambientalisti tedeschi tiene conto sia dei livelli delle emissioni che delle politiche applicate per mitigarle: l'Italia risulta al 41/mo posto della classifica complessiva, stilata sulle 56 nazioni responsabili del 90% delle emissioni mondiali, dietro anche a Cina e India. "I dati confermano che l'Italia ha bisogno di una svolta più decisa nelle politiche per il taglio delle emissioni di gas ad effetto serra e nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici - ha commentato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio commentando i dati - i ritardi accumulati negli anni scorsi pesano ancora troppo e la svolta sulle energie pulite e rinnovabili, il solare in particolar modo, e sull'efficienza energetica, avviata con la scorsa Finanziaria, é ancora troppo debole e deve essere potenziata". Il ministro ha comunque sottolineato che i dati di Germanwatch si riferiscono al 2005, mentre dal 2006 le emissioni sono in calo. Peggio del nostro paese hanno fatto in Europa solo Grecia, Irlanda e Lussemburgo, mentre i peggiori inquinatori al mondo sono in Arabia Saudita, seguiti da Usa e Australia. Primi della classe sono Svezia e Germania: nel caso dei tedeschi, che come noi sono tra i primi dieci paesi al mondo per emissioni, pesano in positivo gli sforzi fatti per ridurre i gas serra. Nei prossimi giorni la conferenza di Bali vedrà per la prima volta la partecipazione anche dei ministri dell'economia dei paesi coinvolti (per l'Italia sarà presente il sottosegretario Paolo Cento), che cercheranno di trovare un accordo che porti anche i paesi in via di sviluppo come Cina e India ad impegnarsi sulle emissioni, con questi ultimi che però chiedono in cambio di avere accesso alle tecnologie verdi occidentali:"Sarà molto difficile che si raggiunga un accordo - ha affermato all'agenzia Reuters Yvo De Boer, capo dell'agenzia dell'Onu sui cambiamenti climatici - anche se i paesi ricchi sembrano aver capito che è presto per chiedere grossi sforzi a quelli più poveri, visto che un cinese è responsabile di un quinto delle emissioni di un americano". Una possibile convergenza potrebbe essere trovata sulla proposta dell'Ue e degli Stati Uniti di offrire ai paesi in via di sviluppo le proprie tecnologie a prezzi scontati. Più difficile invece è che i ministri economici allarghino i cordoni della borsa per dare più fondi per i progetti per salvare l'ambiente, nonostante gli appelli dell'Onu:"Servono 200 miliardi di dollari l'anno - sostiene De Boer, che parafrasando Star Trek aggiunge - gli investimenti devono arrivare là dove nessuno è mai giunto prima". Ma a Bali c'é anche qualche segnale positivo: i bambini di diciassette paesi europei, australiani e del Pacifico hanno presentato i risultati del progetto 'Piccoli passi possono ottenere grandi risultati': 130mila bambini hanno deciso di camminare per andare a scuola invece di prendere l'auto, percorrendo 1,5 milioni di chilometri in un anno. Fonte: www.ansa.it

giovedì 6 dicembre 2007

CONTRO LA NUOVA BASE U.S.A. A VICENZA!

Il Comitato per la Difesa del Territorio ed i Centri Sociali Autogestiti “Dordoni” e “Kavarna” di Cremona, si uniscono alla lotta contro la politica bellicista del governo italiano e portano solidarietà alla cittadinanza vicentina mobilitata contro i primi lavori per l’installazione della nuova base U.S.A. SABATO 15 DICEMBRE 2007 MANIFESTAZIONE EUROPEA A VICENZA CONTRO LA NUOVA BASE U.S.A. A VICENZA! PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DA TUTTI I FRONTI DI GUERRA! AL FIANCO DEI POPOLI CHE LOTTANO CONTRO L’OCCUPAZIONE PER UNA SOCIETA’ SENZA VIOLENZA DELL’UOMO SULL’UOMO! CONTRO LE SPESE MILITARI PER FINANZIAMENTI A PREVIDENZA SOCIALE, ISTRUZIONE E SANITA’! ORE 9:30 PARTENZA PULLMAN DA CREMONA PIAZZALE FORO BOARIO DI FRONTE AL CSA DORDONI per adesioni telefonare al 3343270422 SABATO 8 DICEMBRE 2007 – ore 20 CENA DI AUTOFINANZIAMENTO per le spese del viaggio a Vicenza + proiezione della puntata di REPORT “L’ALTRO TERRORISMO” presso il CSA KAVARNA - via Maffi 2, zona Cascinetto (CR) c.i.p. Cremona 05/12/ Clicca qui per leggere l'articolo completo.
Dire non basta, poiché le parole che non si traducono in azione " sono portatrici di pestilenza"
William Blake